Iscirzione fap Acli VIterbo

Iscirzione fap Acli VIterbo

Pariamo di...

XXV CONGRESSO PROVINCIALE ACLI VITERBO
5 marzo 2016
NIENTE PAURA: LAVORO E SOLIDARIETA’ PER IL CAMBIAMENTO
 Relazione del Presidente Renzo Salvatori

Cari Amici,
rivolgo anzitutto un ringraziamento al nostro Vescovo Mons. Lino Fumagalli che ha avviato i lavori congressuali celebrando con noi la S. Messa.
Meglio non avremmo potuto iniziare, avendo presente che siamo nella quarta domenica di Quaresima, periodo di penitenza, riflessione e preghiera nell’anno Giubilare della Misericordia.
E’ proprio per essere coerenti col tema del Giubileo che abbiamo scelto di svolgere il Congresso in questo luogo, dove persone anziane, a volte sole o malate stanno trascorrendo il periodo finale della loro vita. Gli anziani, specie se soli o malati sono tra i soggetti cui le ACLI rivolgono particolare attenzione. E il momento della S. Messa vissuta insieme a loro, nella loro Cappellina, è stato per noi molto significativo.
Grazie all’Amministrazione del Giovanni XXIII che ci ha offerto questa opportunità.
Ringrazio parimenti le Autorità presenti, gli Altri Ospiti,  Paola Vacchina della direzione nazionale e Alessandra Bonifazi e Nicola Tavoletta della presidenza regionale; Voi Delegati eletti dalle diverse realtà Associative, i Dirigenti, i presidenti di circolo, e gli amici che sono qui convenuti.
Nel loro 70° Anniversario dalla fondazione le Acli, celebrano le “nozze d’argento” con il loro XXV Congresso  Provinciale e Nazionale.
 Gli Aclisti si riuniscono in congresso per camminare insieme, in ascolto della società, per riflettere e decidere di questioni importanti che riguardano la nostra vita associativa con lo sguardo rivolto al bene comune. E’ un’occasione per ascoltare e confrontarci su quanto ci sta più a cuore, il futuro del nostro Paese e dei nostri concittadini, per rileggere la nostra storia alla luce della storia degli altri e del mondo in cui viviamo, per condividere un pensiero e le opportune azioni da intraprendere, per scegliere delle persone che si assumeranno un compito.
Una domanda viene subito in evidenza: dopo 70 anni, ha ancora motivo d’essere una Associazione come la nostra?
Associazione di Promozione Sociale che nel congresso del 1950 radunò i lavoratori per collocarli tra fede e politica, in una posizione che sembrò allora di contraddizione.
Eppure le Acli, sono ancora qui. Con la loro organizzazione, i gruppi, i circoli, i punti famiglia, i Servizi… in una Società dove tutto è diventato più difficile, dove spesso prevale l’egoismo, dove le risorse sono più scarse e il compito è più arduo: SI DEVE LAVORARE “DI PIU’”  CON  “DI MENO”.
Le Acli sono ancora qui perché oggi c’è ancora bisogno
·      di assistere i quasi 4 milioni di utenti dei nostri servizi che cercano e meritano attenzione ed ascolto;
·      di avviare gli studenti al lavoro attraverso la formazione professionale;
·      di aiutare i cittadini italiani e stranieri che hanno ottenuto gli strumenti per vivere una vita dignitosa in Italia;
·      dei circa 800.000 soci che nei tanti luoghi dell’associazione hanno trovato delle persone di fiducia ed amici.
Le Acli sono ancora qui perché  si prendono in carico i bisogni sociali, in questo tempo  in cui le parrocchie, i partiti, i sindacati, i corpi intermedi, vivono un momento di fragilità in una fase di accelerazione degli sviluppi sociali e politici.
 I processi riformatori, a seguito delle nuove normative in materia di Terzo Settore, servizio civile, lavori di pubblica utilità e servizio sociale alternativo alla pena detentiva, impresa sociale, patrocinio, consulenza fiscale, sistema formativo, solo per citare i principali, ci impongono di  reinterpretare sia la nostra missione sia le opportunità che abbiamo a disposizione per realizzarla.
Occorre attrezzare le Acli ad affrontare il futuro, nella consapevolezza che la vita cristiana e la dimensione popolare costituiscono il principio ispiratore e il collante di questa esperienza associativa.
Le tre fedeltà alla Chiesa, alla Democrazia, ai lavoratori, che sono alla base dell’esperienza delle Acli, sono state arricchite da Papa Francesco nell’udienza del 23 maggio 2015 di una quarta fedeltà: la fedeltà ai poveri.
L’aumento delle disuguaglianze e dell’ingiustizia sociale, che oggi, grazie ai mezzi tecnologici a disposizione, i cittadini riescono a meglio percepire e valutare, interpella non solo la nostra associazione, ma la vita della società, della democrazia, della chiesa. E per invertire la tendenza e modificare gli assetti, occorre costruire reti ed alleanze con i territori, con il terzo settore, con le famiglie, con gli imprenditori e i singoli cittadini, facendosi reciprocamente carico dei bisogni e promuovendo iniziative di solidarietà e fraternità.
Spesso la distanza che ci separa da chi soffre è anzitutto una distanza morale che ci allontana sempre più. E’ duro abbracciare il dolore e le pene altrui. E’ più comodo tirare avanti per la propria strada. Ma il Vangelo ci propone  il buon Samaritano: si fermò, lo curò e gli pagò l’albergo…
I poveri, i malati, gli anziani, ma anche i tossicodipendenti, i carcerati, gli immigrati, i disoccupati, gli abbandonati… non sono “lo scarto” della società… sono i nostri fratelli a cui dobbiamo rivolgere attenzione ed aiuto.
Papa Francesco al Convegno Ecclesiale di Firenze ha ricordato alla Chiesa Italiana che “il nostro dovere è lavorare per rendere questo mondo un posto migliore e lottare”.
Cosa fare allora? ci si chiede.
La risposta è cercare la felicità di chi ci sta accanto, in modo disinteressato, come ha fatto Cristo, perché solo questo ci fa persona!
Nelle Acli abbiamo, attraverso i Servizi Caf e Patronato, degli Osservatòri privilegiati che giornalmente ci mettono a contatto con le più disparate necessità e difficoltà della Gente.
Accogliamo, ascoltiamo, facciamo nostri i loro problemi, informiamo delle normative che potrebbero aiutare e migliorare le loro condizioni, diamo i suggerimenti necessari, spieghiamo le disposizioni a volte incomprensibili per la maggioranza delle persone semplici, indirizziamo verso i luoghi istituzionali preposti, compiliamo le modulistiche complesse e, ringraziando Dio, riusciamo spesso ad aiutare a risolvere situazioni e problematiche difficili.
Questo lavoro le Istituzioni non lo fanno, non possono farlo.
Il lavoratore dipendente sia pubblico che privato il più delle volte deve correre, produrre….., il PC, gli standard di produzione lo controllano…., ha tempi contingentati, perché quello che conta è il risultato economico e poco importa se il Cittadino non ha capito, non sa cosa fare, è smarrito!
Senza il terzo settore, senza il volontariato, che dovrebbero essere sostenuti, il cittadino avrebbe difficoltà ad avere un confronto personale per la soluzione dei problemi. E invece la politica , specie verso i caf e i patronati ha  fatto scelte che, con i pesanti tagli effettuati, stanno creando problemi di sopravvivenza.
Negli orientamenti congressuali preparati dal Consiglio nazionale sono state indicate tre piste da seguire e alle quali porre attenzione:
1.   La prima attenzione va ai poveri e ai fragili, i cosiddetti penultimi. In una realtà  colpita dai diversi tipi di vulnerabilità: economica, sociale, culturale, psicologica ed anche spirituale, le Acli possono fornire risposte con la valorizzazione delle reti della società civile e la coprogettazione, assumendo iniziative di sollecitazione e coinvolgimento degli altri soggetti sociali.
2.   La seconda attenzione è data dall’urgenza di rispondere alle persone che bussano alle nostre porte. I senza lavoro, i senza casa, i senza reddito, i detenuti che ci scrivono direttamente ed ai quali in questo momento particolare di riorganizzazione del patronato abbiamo difficoltà  a dare risposta compiuta e sollecita. A queste realtà si sommano gli stranieri e i profughi provenienti dai Paesi in guerra o in condizioni di povertà assoluta. Stiamo vivendo un momento di paura che è comprensibile ma che non deve paralizzarci. Non permettiamo che il rifiuto dello straniero s’insinui nelle nostre mentalità, perché il rifiuto dell’altro è l’inizio della barbarie. Qui occorre mettere in campo gesti concreti di accoglienza. Questo impegno si aggiunge alla promozione di politiche di integrazione per i cittadini immigrati che sono una risorsa per il nostro Paese. Dobbiamo continuare a promuovere iniziative che aiutino il dialogo interculturale e interreligioso, unico deterrente alla guerra. La pace si costruisce riconoscendo l’altro, nella sua dignità e nella sua diversità.
3.   Infine l’ultima attenzione progettuale è diretta ai giovani che rischiano di diventare i nuovi esclusi della nostra società. Occorre proporre ai giovani progetti di vita credibili. Occorre avviare percorsi di inserimento lavorativo, di orientamento professionale, di sostegno all’attività imprenditoriale ma anche iniziative di volontariato per scaldare i loro cuori. In questo contesto va anche rafforzata l’esperienza del Servizio Civile come scuola di cittadinanza per la costruzione del bene comune. E vanno attivate e inventate le occasioni che favoriscano lo scambio intergenerazionale.
Cari Amici,
leggendo gli orientamenti congressuali sono rimasto molto edificato perché nel nostro piccolo, abbiamo già queste tensioni, viviamo già queste esperienze. Siamo in perfetta linea.
Il Congresso, lo sappiamo, è il momento dei bilanci: Bilancio Consuntivo per chi ha guidato l’Associazione e di Previsione per chi si accinge a guidarla.

Espongo quello Consuntivo:
RAPPORTO CON LE ISTITUZIONI ED ALTRE ASSOCIAZIONI
Nelle nostre iniziative ed azioni, ci siamo sempre rapportati alle Istituzioni ed abbiamo cercato di coinvolgere altre associazioni ed organismi, creando reti. 
Con tutti abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione e di interscambio di notizie. Con molti Comuni abbiamo stipulato protocolli di intesa  per fornire ai cittadini servizi che il Comune da solo non riesce  ad assicurare.
Dal Comune di Viterbo abbiamo avuto sempre il patrocinio alle nostre iniziative  e la disponibilità nell’uso degli spazi e delle strutture.
In particolare ricordo l’organizzazione della manifestazione SCACCO MATTO ALLA MAFIA per educare i giovani alla legalità, realizzata in collaborazione con la scuola Fantappiè, il Liceo, l’Istituto Tecnico la scuola scacchistica, Gens, Prefettura.
Abbiamo partecipato alle iniziative promosse dal Comune sul decoro cittadino e la salvaguardia del verde pubblico. Con Nonni e Nipoti ci facciamo carico di curare il boschetto piantato al Carmine.
Inoltre con i servizi del Comune di Viterbo c’è un continuo scambio di opinioni , suggerimenti, ma anche critiche. Stiamo in questa struttura regionale – Giovanni XXIII - commissariata - che dovrebbe essere amministrata da un consiglio di Amministrazione nel quale è prevista la presenza di due rappresentanti del Comune di Viterbo. Quante volte le Acli, da anni hanno sollecitato la nomina di questo Consiglio… che ancora non avviene!!!!!
Così come, approfittando della presenza degli amministratori comunali, ricordo che stiamo sollecitando il rifinanziamento degli abbonamenti scontati ai mezzi pubblici,  per gli anziani poveri, sospeso da un anno.
In passato, abbiamo partecipato insieme ad altri, ai lavori della  commissione consigliare dei servizi sociali,  per trattare la problematica dei cosiddetti poveri assoluti, quelli cioè che non hanno lavoro, non percepiscono alcuna provvidenza, non godono di pensione. Noi sosteniamo che con la buona volontà e un po’ di fantasia, utilizzando lo strumento delle cooperative sociali o dei progetti lavorativi finalizzati, si potrebbe risolvere almeno in parte il problema di diversi nuclei famigliari che vivono questo dramma.
Tanto per avere un’idea sui numeri, teniamo presente che alla mensa Caritas ricevono il pasto circa 80/100 persone al giorno ed alla Tenda sono  garantiti  12 pernottamenti quotidiani. Quasi la metà degli ospiti sono italiani e molti sono  viterbesi.
Con la Provincia, abbiamo  realizzato programmi di sostegno scolastico ai bambini stranieri e progetti di inserimento ed integrazione a favore degli immigrati.
Ma ciò che più ci caratterizza è l’organizzazione del corso di cucina multietnica che realizziamo nella struttura della Scuola Alberghiera con i ragazzi ed i genitori della scuola Fantappiè. Attraverso la preparazione di piatti tipici di altre nazioni, con l’impegno determinante del coordinamento Donne Acli, si vive un’esperienza diretta di intercultura e di conoscenza reciproca, di amicizia che si rafforza poi nella preparazione della grande cena multietnica che organizziamo ormai da diversi anni a metà Giugno presso la struttura della Parrocchia della Sacra Famiglia.
Questo desiderio di favorire l’intercultura e la conoscenza anche delle altre Religioni, ci ha portato ad essere tra i protagonisti dell’incontro tra la Comunità Ortodossa e quella Cattolica.
E a proposito di IMMIGRAZIONE, abbiamo una proficua collaborazione anche con la Questura e la Prefettura  e siamo felici dei riconoscimenti di serietà e professionalità che da loro ci vengono e per i quali ringraziamo, confermando il nostro impegno e collaborazione.
L’immigrazione per le Acli non è un problema, ma una risorsa.
I lavoratori immigrati costituiscono un decimo della forza lavoro e sostengono il nostro sistema pensionistico grazie agli oltre 7 miliardi di loro contributi. In  alcuni settori lavorativi, non coperti dagli italiani, garantiscono la produzione di beni e servizi alla persona.
Con la ASL abbiamo un continuo contatto con i servizi per la tutela dei disabili. Siamo inseriti in diverse commissioni di lavoro, ed abbiamo collaborato in progetti che il distretto sanitario o noi direttamente abbiamo avviato.
 Un ottimo rapporto di collaborazione lo abbiamo tenuto con gli istituti di previdenza ed assistenza anche se con l’INPS a volte siamo stati costretti ad assumere iniziative pubbliche di sollecitazione per assicurare agli utenti le prestazioni nei tempi prescritti. Segnaliamo che l’utenza ha difficoltà a rapportarsi con l’INPS, attraverso  l’on -line.
Con i nostri Soci, siamo presenti negli Organismi Ecclesiastici ai diversi livelli parrocchiali e di Diocesi e collaboriamo attivamente sia con le Parrocchie che con tutte le Associazioni rappresentate, con le quali abbiamo condiviso iniziative: in particolare l’Azione Cattolica ed il Movimento dei Focolari, i cui responsabili diocesani sono qui presenti insieme al Presidente del Consiglio del laicato prof. Moscatelli, che ringrazio. Ricordo, oltre la cena multietnica nella parrocchia della Sacra Famiglia, La festa di Natale, ed il concerto insieme al Centro Sociale del Pilastro nella parrocchia del Sacro Cuore; l’avvio del Punto Famiglia nella parrocchia SS. Valentino ed Ilario ed il pranzo di solidarietà.
 Con la Caritas il rapporto è speciale e continuo, direi giornaliero. Molti sono stati e sono i casi che trattiamo insieme, nel rispetto delle singole attribuzioni e peculiarietà  ma nello slancio e con l’entusiasmo di dare una compiuta risposta ai bisogni dei cittadini. Proprio su delega della Caritas Diocesana di Viterbo, abbiamo assunto la responsabilità  e siamo quindi  attivi nella gestione del prestito della speranza della CEI anche se si è rivelato per Viterbo uno strumento poco utilizzato. Con La Caritas Emmaus condividiamo il progetto Nonni e Nipoti  sulla intergenerazionalità che da oltre 10 anni ci vede all’avanguardia con la bella esperienza che portiamo avanti  con le Università, gli Enti locali, ed altre realtà associative. Approfitto per proporre che il gruppo abbia una rappresentanza all’interno del nuovo Consiglio provinciale Acli.
Con alcune SCUOLE di Viterbo abbiamo realizzato progetti di inserimento di bambini stranieri; corsi di avvio all’uso del computer per anziani; programmi di educazione al consumo dei beni, oltre il corso di cucina multietnica e Scacco matto alla mafia. In questi giorni abbiamo dato inizio al progetto il DADO SOLIDALE, finanziato dalla Regione attraverso il Comune sempre con la scuola Fantappiè. Si tratta di una struttura che è già in costruzione , e che verrà posta all’interno del giardino di porta della Verità. Sarà un dado girevole sulle cui facciate ci saranno delle frasi che stimoleranno i giovani, i ragazzi ed anche gli adulti a compiere gesti di solidarietà, fraternita, pace. Le frasi verranno scelte con un concorso tra le classi che hanno già iniziato a lavorarci. Molto utili saranno allo scopo gli apporti dell’Associazione Giovani aclisti che grazie alla sua delegata si è distinta già in diverse iniziative e delle tre giovani del Servizio Civile che stanno facendo esperienza all’interno del nostro sistema e che ringrazio per aver scelto le Acli.
Con il mondo cosiddetto laico, ma anche noi siamo laici, abbiamo intessuto una collaborazione intensa che ci ha visto presenti nella raccolta delle firme per i  vari referendum e nel tavolo per la pace istituito dal Comune di Viterbo.
Utile e necessario sarà costituire anche a Viterbo L’ALLEANZA contro la povertà in Italia.
OBBIETTIVO LAVORO
Consapevoli che occorre rilanciare la centralità del lavoro dando anche più qualità alla scuola e alla formazione professionale, nel nostro piccolo abbiamo stipulato una convenzione con l’Istituto tecnico Paolo Savi in seguito alla quale accogliamo negli uffici del CAF giovani studenti che hanno la possibilità di sperimentare praticamente ciò che a scuola è materia di studio.
Abbiamo aderito al progetto Garanzia Giovani della Regione, che ha permesso ad una ragazza di lavorare sei mesi da noi e qualificarsi per continuare l’esperienza  lavorativa in ambito Europeo.
Utile è stato ottenere l’autorizzazione a svolgere servizi di intermediazione nel mercato del lavoro (legge 183 del 4.11.2010)  che ci ha messo nella condizione di poter operare concretamente specie nel settore del lavoro domestico e Il nostro ufficio del lavoro sta avendo una interessante evoluzione con molti lavoratori, che lo hanno scoperto ed usato proficuamente.
LA NOSTRA PRESENZA SUL TERRITORIO
Attualmente abbiamo attivi dieci circoli Acli ed altri dell’Unione Sportiva, del Centro Turistico, dell’Ambiente Anni Verdi, e l’ultimo arrivato nel settore arte e spettacolo la Banda di bambini “Musichiamo” della Parrocchia Ellera Paradiso con la quale abbiamo istaurato uno speciale rapporto di collaborazione e che invito a sostenere. Con Musichiamo, abbiamo offerto ai detenuti di Mammagialla un concerto in occasione della raccolta di libri che abbiamo fatto per la biblioteca del carcere. E’ stata una esperienza di grande valore umano sia per i detenuti che per i ragazzi
Complessivamente abbiamo circa  4000  iscritti al sistema Acli. Oltre ai circoli abbiamo altri 20 punti di raccolta patronato e caf. In quest’ultimo periodo hanno accresciuto la nostra famiglia Nepi, Soriano/Vignanello, Vitorchiano, Canino, Bolsena, San Martino. Ognuno, con le proprie caratteristiche, sta portando avanti un disegno di socializzazione e di servizio.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti i presidenti uscenti e formulare auguri di buon lavoro ai neo eletti: Gianfranco Moracci per Viterbo Murri, Maria Cristina Bracci per Soriano/Vignanello e Alfredo Bevilacqua di Oriolo che va a sostituire la nostra carissima Maria Teresa Morè che avendo raggiunto il traguardo degli ottanta, ha voluto alleggerirsi di qualche peso ed alla quale invio un forte abbraccio. L’impegno, cari amici,  è che il prossimo futuro, ci si possa dedicare di più a far nascere sul territorio altri punti famiglia, luoghi privilegiati di ascolto e di partecipazione, in cui sviluppare attività di accompagnamento e di aggregazione non solo per, ma soprattutto con la famiglia.
La FAMIGLIA è la prima cellula della società dove impattano  le problematiche dell’uomo che attraversano tutti i settori del vivere quotidiano: il lavoro, la salute fisica e mentale, l’educazione, il welfare, il fisco, l’ambiente, lo svago… e dove sono inseriti immigrati, uomini , donne, bambini ed anziani. La famiglia può essere definita laboratorio quotidiano per la ricerca ed il conseguimento del bene comune. Nella nostra realtà associativa Cerchiamo di dare supporto alle famiglie  anche offrendo l’opportunità a giovani che hanno commesso errori, di riparare attraverso il Servizio di Pubblica utilità in alternativa alle pene  detentive e pecuniarie. Per questo abbiamo stipulato un protocollo d’intesa con il tribunale . Abbiamo avuto come ospiti e collaboratori una trentina di  giovani  e con tutti si è creato un ottimo rapporto di collaborazione e condivisione. Quanti genitori sono venuti a chiedere prima e ringraziare poi!
LA GRANDE FAMIGLIA ACLI
Delle diverse articolazioni interne metto in risalto l’impegno che c’è stato  da parte di tutti ed il miglioramento ottenuto, sia come presenza che come servizi resi. Grossi passi avanti hanno fatto la Lega dei Consumatori , la FAP, ed anche il CTA e l’Unione Sportiva. Da tutte, dalla loro sinergia e collaborazione reciproca, ci aspettiamo una maggiore presenza ed incisività sul territorio.
Chiudiamo con i nostri due servizi  pilastri: Patronato e CAF.
Anche quest’anno i risultati ottenuti sono stati migliori di quelli del precedente anno.
Abbiamo incrementato l’utenza,
Abbiamo migliorato in tecnologia, reso più accoglienti i luoghi di lavoro,
Aumentato il numero dei dipendenti dei quali desidero sottolineare l’umanità, la disponibilità, la professionalità.
Ad essi è stato applicato il nuovo contratto di lavoro del Commercio con miglioramenti normativi ed economici.   
Il 31.12.2015 ci ha lasciato per la  pensione, il direttore del patronato Augusto Lorenzini che ringrazio per la gran mole di lavoro svolto. Al nuovo direttore, Roberto Risimini, proveniente da Matera e purtroppo in malattia, diamo un cordiale benvenuto.
I tagli avvenuti sia in passato che con quest’ultima legge di stabilità sono stati pesanti e hanno lasciato il segno! E’ diminuito ancora il valore del punteggio per le pratiche di patronato ed è diminuito il compenso unitario dello Stato per le pratiche dei CAF.
Appare chiaro che la tendenza è quella di ridimensionare in Italia la presenza dei Patronati e dei CAF. Eppure i cittadini, come abbiamo visto, hanno bisogno di questi servizi.
A quante persone offriamo giornalmente la nostra consulenza senza nulla pretendere e senza che lo Stato riconosca un compenso! Questo equivoco  dovrà essere superato perché l’Associazione sostiene costi notevoli quali affitto, utenze, cancelleria, mezzi tecnologici… oltre al costo del personale che deve essere altamente qualificato e aggiornato.
A livello nazionale i risultati del lavoro svolto sono molto soddisfacenti e sia il Patronato che il CAf occupano i secondi e terzi posti nelle diverse graduatorie, segno di una sensibilità e professionalità che l’utenza riconosce ed apprezza.
Nel nostro territorio provinciale ci sono gli spazi  per una ulteriore crescita. Guardiamoci intorno e sollecitiamo i nostri amici, le parrocchie, le altre associazioni cattoliche ad utilizzare i servizi Acli.
Teniamo presente che almeno la metà del popolo italiano piuttosto che riferirsi direttamente all’Ente pubblico, preferirà rivolgersi a chi lo ascolta, lo indirizzi, gli risolva il problema. Questa potrà essere la potenziale utenza dei nostri servizi
E per essa  dobbiamo promuovere un VOLONTARIATO SOCIALE  di cittadini capaci, che scelgano di dedicare qualche ora la settimana ad aiutare il prossimo sul piano amministrativo.
 Cari Amici,
Ci aspetta un futuro interessante ed impegnativo. Non dobbiamo essere autoreferenti ma integrarci con gli altri, assumere iniziative, essere sulle problematiche del territorio.
Molto è stato fatto, ma come dice il Vangelo: chi mette mano all’aratro e si volge indietro… non è adatto per il Regno di Dio.
Per lo Statuto Acli che limita a due i mandati da Presidente provinciale, io non potrò più essere al timone dell’aratro, ma potrò sedere accanto, se il nuovo conducente lo vorrà e continuare a dare un contributo attivo per il raggiungimento degli obbiettivi proposti.
Io ringrazio Tutti per la collaborazione, il lavoro svolto insieme, la sopportazione e chiedo scusa se può esserci stata qualche incomprensione
Ringrazio  le Istituzioni e le realtà sociali con le quali abbiamo proficuamente collaborato e la stampa che ha dato voce alle nostre iniziative. Ringrazio il Consiglio Provinciale uscente e l’ufficio di presidenza, il personale tutto. Si è molto lavorato perché siamo stati una squadra affiatata e che ha vissuto concretamente la fraternità e l’amore reciproco.
Mai uno screzio; mai un voto contrario!
E’ stata un’esperienza, che dopo quella lavorativa, sindacale, politica e amministrativa mi ha umanamente e socialmente arricchito. Ho davanti a me l’immagine dei tanti… Patrizia, Giovanni, Angelo, Elisa, Antonella, Alessandro, Letizia, Ada,…. e  altri, divenuti anche Amici, che, venuti “disperati” alle Acli… con l’aiuto di Dio e di tutti voi , ne sono usciti nel tempo avendo ritrovato un motivo di speranza e a volte anche i minimi mezzi economici (pensioni o quant’altro) che rendono un pochino più agevole il loro cammino pur tra  innumerevoli  difficoltà.
 A tutti loro rivolgo il mio pensiero in questo momento, auspicando che anche in futuro chi bussa alle nostre porte, malandato, triste, povero, solo… possa incontrare un volto sorridente che gli dica:  sei il benvenuto, come posso esserti utile?!

Grazie e buon lavoro a tutti.
Renzo Salvatori




#nessunoescluso...a Viterbo!
#Nessunoescluso: e’ questa l’iniziativa promossa dalle Acli Nazionali alla quale la sede provinciale di Viterbo ha aderito con l’evento del 18 Aprile, aprendosi alla cittadinanza viterbese e confrontandosi sulle questioni che riguardano la poverta’ e le diseguaglianze.
Sono due tematiche che affrontiamo ogni giorno. Ma cosa possiamo fare nel nostro piccolo per poter aiutare a cambiare qualcosa? Come possiamo sensibilizzare chi “Ne ha” ad aprire il cuore e le possibilita’ a chi “Ne ha bisogno”? Come possiamo ridurre le diseguaglianze, che nei periodi di crisi come l’attuale, aumentano ancor più?
Stiamo cercando di dare una risposta a queste domande fondamentali che per molte persone significa VITA!
Confrontandosi con i cittadini, in piazza, abbiamo notato anche un interesse giovanile nel dare un’occhiata al volantino informativo: forse cercavano un annuncio di lavoro, forse una speranza...forse. Siamo pronti a dare una mano a chi ne ha bisogno, a chi si impegna in un cambiamento significativo e aderendo all’iniziativa #nessunoescluso, cerchiamo di contribuire a mantenere vivo l’impegno per la costruzione di una Società più accogliente, più equa, più giusta.

Viterbo 23.04.2015 Acli Viterbo